(Italiano sotto)
Our bodies have been written upon in ways we did not choose. Violently, carelessly, socially, culturally, politically, medically, economically, ecologically, emotionally, invisibly. The history of my body has been written by the victors, and I carry their words inside of me. Their voices play over and over. Some of these voices I have been able to identify, others, I still confuse as my own. I cannot erase these histories. I can only strengthen my own voice among them, write the many versions of my own story again and again, in a thousand different ways, until my truth is stronger than the others. Until my body becomes my own.
When I was a child in Australia, I would pass hours in the sand dunes at the beach, writing my wishes and dreams in the sand and then erasing them so no one else would see. The name of a boy I loved. A description of a version of myself that I could love, one day, if I became her. I knew that the earth had heard me. Now I write in the sand again. Words inscribed upon fragments of what once were homes, worn down by time. I write my truths. I write to be heard, again, by the earth.
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I nostri corpi sono stati segnati in modi che non abbiamo deciso. Violentemente, distrattamente, socialmente, culturalmente, politicamente, medicalmente, economicamente, ecologicamente, emozionalmente, invisibilmente. La storia del mio corpo è stata scritta dai vincitori e mi porto dentro le loro parole. Le loro voci risuonano ancora e ancora. Riesco a riconoscere alcune di queste, ma le altre continuo a confonderle come se fossero la mia. Non posso cancellare queste storie. Posso solo alzare il tono della mia voce tra tutte le altre voci, posso solo scrivere la mia storia ancora e ancora, in mille modi diversi, finché la mia verità non sara più forte delle altre. Finché il mio corpo non diventa il mio.
Quando ero una bambina, in Australia, trascorrevo ore tra le dune della spiaggia, scrivendo i miei desideri e i sogni sulla sabbia per poi cancellarli, perché nessun altro li potesse leggere. Come il nome del ragazzo che amavo. O la descrizione di una versione di me che avrei potuto amare, un giorno, se lo fossi diventata. Lo so che la terra mi ha sentito. E adesso scrivo di nuovo sulla sabbia. Parole scolpite su frammenti di quello che una volta erano case, consumate dal tempo. Scrivo le mie verità. Scrivo perché la terra mi ascolti, di nuovo.